di Mariele Scifo – Si chiama Afrisicilia, la nuova start-up nata a Catania, per contrastare discriminazione, sfruttamento e capolarato. Si tratta di una cooperativa interamente gestita da migranti che commercializzerà ortaggi.
E’ un’iniziativa volta a favorire l’inclusione sociale e la partecipazione attiva dei soggetti, derivante da un percorso formativo iniziato nel marzo del 2022; i migranti hanno potuto acquisire non solo competenze tecniche relative al settore agrario, alle normative vigenti in campo ortofrutticolo e alla gestione del budget, ma anche una maggiore consapevolezza sui diritti del lavoro.
“Il caporalato – spiega Rita Vitaliti, preside del Centro Provinciale di Istruzione per Adulti di Catania – è una piaga da risanare nella nostra società, subita dai migranti ma che riguarda tutti. Questa prima esperienza di autoimprenditorialità ha liberato i migranti coinvolti da una condizione di sfruttamento”.
Gazie ad Afrisicilia, infatti,
“hanno trovato una posizione lavorativa autonoma, professionale e soprattutto legale.”
“Questa prima start-up catanese è un segnale di speranza, crea un precedente positivo anche per tutti coloro che ogni giorno arrivano nel nostro Paese in condizioni di fragilità e che difficilmente riescono a trovare una collocazione lavorativa legale”, sottolinea Michela Bongiorno, dirigente dell’assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro: come istituzione ci stiamo impegnando a contrastare il caporalato supportando i migranti protagonisti. Qui stanno imparando a gestire le attività, condividono con noi il loro sapere e potranno trasferire questo know-how nel loro Paese d’origine. Questo scambio è fondamentale.”
La cooperativa si sviluppa tra il litorale della Plaia e la zona industriale di Catania e presto sono previsti i raccolti di broccoli, cavoli, fave, lattuga, patate, piselli, sedano. Inoltre si pensa di recuperare anche le serre da adibire a ulteriori coltivazioni.
A fine marzo gli ortaggi coltivati saranno commercializzati nei mercati di Catania grazie al supporto della Coldiretti, con Campagna Amica.