di Kenji Albani – A gennaio la pizzeria Pit’sa di Bergamo ha assunto sette persone con sindrome di Down, grazie alla piattaforma per l’inclusione lavorativa Hiring Chain, oltre che su suggerimento dell’Associazione Italiana Persone Down.
Hiring Chain è una campagna globale avviata il 21 marzo del 2021 in occasione della Giornata mondiale della sindrome di Down, che permette agli imprenditori di dare lavoro ai giovani con sindrome di Down.

A partire dal marzo 2021, Hiring Chain è stata cliccatissima sul web. Solo su LinkedIn è arrivata al traguardo di due milioni e mezzo di visualizzazioni, mentre sono mille le aziende in tutto il mondo che hanno scritto allo staff per saperne di più o con l’idea di assumere un giovane con la sindrome.
“Sono autonomo: vengo al lavoro in pullman da solo e mi piace servire la clientela – racconta Paolo, uno dei ragazzi che ora lavora nella pizzeria di Bergamo -.
Questo lavoro mi fa impegnare e mi sta cambiando la vita perché conosco tante persone. Il mio capo mi aiuta sempre quando serve”.
A supportare l’iniziativa è stata CoorDown (Coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di Down), un’organizzazione di volontariato che favorisce azioni di comunicazione tra le differenti organizzazioni che tutelano le persone con sindrome di Down.
La presidente di CoorDown, Antonella Falugiani, dice: “Siamo lieti di aver dato il nostro contributo per questo piccolo successo: far assumere sette persone in questa pizzeria e non solo per il motivo che il riconoscimento del diritto al lavoro per le persone come loro assicura la costruzione del loro futuro oltre che della loro autonomia”.
“La diversità è un punto di forza su cui bisogna investire”.

Ma CoorDown non è sola. L’organizzazione collabora con la Down Syndrome International favorendo il contatto tra utenti e associazioni.
Ad esempio, in Italia trentacinque aziende hanno deciso di inserire dei giovani con sindrome di Down. Fra questi, per primo, il quartier generale di Salvatore Ferragamo in Toscana, quindi la società di consulenza Rödl & Partner e infine il punto vendita principale di Levi’s a Milano, senza contare i protocolli d’intesa avviati con svariate aziende di tutto il paese.