di Massimo Lavena – Tempo d’estate, tempo di ovvietà e insulsaggini. Tempo di notizie estive interessanti come un protozoo paramecio ubriaco. E allora, come sopravvivere al profluvio di notizie pre-digerite, fermentate, cicliche che ci vengo propinate ad ogni più sospinto?
Noi di B-hop magazine non abbiamo la bacchetta magica, ma una cosa è certa: possiamo darvi qualche dritta!
1) Il premio letterario: estate che vai nuovo premio letterario che trovi. Nei borghi più piccoli, nei villaggi turistici, nei paesini del sole e della luna, d’estate si organizzano premi letterari. Ci sono quelli alla poesia in vernacolo e quelli al racconto di fantasia, quelli per romanzi d’appendice e quelli del saggio storico sui santoni dell’epoca di Gozer il Gozeriano. Ma tutti sono presentati dalla sciantosa del momento o dal fratello della cognata di un noto ex giornalista in pensione che conduce tutte le sere trasmissioni televisive in seconda serata.
Il consiglio è: vestaglione di flanella, peroni ghiacciata e frittatone di cipolle!
2) L’omicidio e l’omicida: purtroppo l’estate è anche sole che picchia in testa. Ed è causa di esplosioni di violenza devastanti. Uno dei temi estivi preferiti da tigì, giornali, radio e chicchessia è il particolare scabroso, la macchia di sangue, il pruriginoso che circonda terribili fatti di violenza. Tutto viene azzerato allo stato di spettacolo macabro e sudicio. Nessun rispetto o pudore viene manifestato verso vittime e carnefici.
Il consiglio è: aprite un bel libro, mettete un po’ di buona musica, e, soprattutto, dedicate un pensiero a tutti quelli che vi hanno donato un sorriso. E anche il vostro cuore sorriderà.
3) La coda di Ferragosto: no, non si tratta di una coda di capelli ramati pre-raffaellita, o neanche di una buona e seducente coda d’aragosta alla catalana. La temibile coda di ferragosto è quella che si crea tutti gli anni, ovunque, sulle autostrade verso il mare e verso i monti come sulle strade panoramiche di collina. La coda è un mostro arroventato che sbuffa fumi raschianti su esacerbati e furenti turisti che vorrebbero tornare a casa. La coda è quella gorgone che tutti gli anni vede un povero giornalista dover realizzare il famoso servizio su di lei. La coda di Ferragosto è uguale a se stessa tutti gli anni, e, senza pietà, ti beccherà.
Salvo che nei giorni precedenti e successivi a Ferragosto ci si chiuda in casa, sigillando i mezzi di comunicazione, dedicandosi al mezzopunto o a festose partite di scopone scientifico.. Oppure si riascolti anno dopo anno la stessa notizia registrata sulla coda ferragostana, così da viverla un paio di giorni prima ed assaporare lentamente il gusto della preveggenza.
4) La rassegna monografica del pittore, gloria locale: ma può essere anche la rassegna dei film dell’attore gloria locale, la rassegna antologica degli alunni della scuola del pittore gloria locale eccetera. Sono la gioia del redattore periferico, quello che suda tutte le camicie del suo cassetto per mandare in redazione un pezzo al giorno. Quello che in estate ingrassa 40 chili perché viene invitato a tutte le mostre e sagre paesane e siccome la tele, la radio, la stampa, sono ospiti da marchettare degnamente, viene sollazzato e farcito a più non posso. Finisce l’estate in coma diabetico e ipertensione. Ma ogni giorno che Iddio manda lui invia la sua bella mostra: interviste impossibili a parenti, amici e conoscenti dell’illustrissimo, quadri decantati e poesie brandite come capolavori danteschi. Se – se – avremo sorte di soffermarci sul lavoro triste di questo sventurato, ricordiamocelo: a Roccasecca dell’Altomonte ogni anno, in questo periodo c’è la Sagra dello struffolo al sugo di castrato con lumache piccanti al vino della casa, e l’anno prossimo bisogna assolutamente andarci.
5) La squadra del cuore in ritiro: nelle nostre conoscenze c’è sempre, anche dissimulato, il malato da masturbazione mentale calcistica. Quello che sa se il giocatore Yocopoco Mayoco, acquistato dalla Real Yokohama per quattordici milioni di euro, gioca meglio facendo la diagonale difensiva o nello schema 1-3-2-1-2-1-1 bis, paragrafo 11. Quello che vi invita a farvi ottocento chilometri di notte per andare in montagna a vedere il primo allenamento della squadra. Allora, quale migliore difesa attuare se non quella di accettare solo dopo aver letto insieme alcuni capitoli dell’Ulysses di Joyce, alternati in maniera casuale a una sequenza di canti bitonali della Mongolia superiore?
6) Il torneo estivo di tennis: ferragosto dopo ferragosto, siamo travolti dalla descrizione su ciò che fanno i vip. Sì, quelli che fanno tendenza, puzzano di doposole, usano la bandana ed i pantaloni da pirati, si fanno fotografare mentre ballano facendo il trenino e…. mentre giocano a tennis a casa di qualcuno che ha più soldi ed è più famoso di loro. C’è il torneo dei giornalisti sportivi, quello delle attrici, quello dei politici, quello degli ex sportivi, c’è quello dei figli di e delle figlie di, tanti giocano a tennis, e tanti fanno vedere che si divertono. E di lor parlano tutti i giornali dei vippis e i programmi di gossippis.
Consiglio: almeno i giornali possono essere usati per accendere la brace per le costolette, o per coprire i vetri dell’auto in camporella. La tele, basta tenerla spenta.
7) Come resistere al caldo sole d’agosto: arrivano i consigli degli esperti climatologi che ci narrano cosa fare e cosa non fare se fa caldo, ma molto caldo, ma così tanto caldo che ti viene il legittimo dubbio che ti stiano prendendo per i fondelli. Procurarsi una serie di canottiere in tessuto ultra sofisticato che per comprarle ci vuole il mutuo, oppure bevete bevete bevete ma solo bevande calde o bollenti per innalzare la temperatura corporea, se poi vi venisse una serie devastante di scariche di diarrea non preoccupatevi, è il caldo. Mangiate solo frutta matura di stagione ma dell’emisfero australe, colta al mattino e quindi ancora bagnata di rugiada: se poi per farlo dovete vendere un rene cavoli vostri che siete poveri. Se andate al mare per abbronzarvi: solo all’alba o solo dopo il tramonto perché il sole fa male. Se andate in montagna per rilassarvi: dovete fare solo camminate di dodici ore con un dislivello percorso di 4.000 metri. Vi recupererà un elicottero del soccorso alpino moribondo, ed avrete la possibilità di raccontare in tivù come avete visto la Madonna delle Vette e vi siete ritrovati al verde per il conto di dodicimila euro per il salvataggio.
8) L’anniversario di nozze di Knut di Sgruffolandia con Kattarinna delle Molucche: c’è sempre un qualche reale nascosto che: PAM! ti spara il matrimonio o la nascita dell’erede in estate. Da quel momento, puntuale come la peste, ci verrà ricordato, ed impietosamente le immagini originali lasciano il passo ad un progressivo decadimento fisico, perché un reale non si può sottoporre alle cure plastiche. Ogni anno sapremo quanti denti cariati, quante coliti, quanti amanti o ulteriori consorti avranno collezionato: e tutti gli anni intesseremo eccitate discussioni su quanti soldi hanno, come li spenderanno, ma che bello vivere in un castello, ma che brutta l’erede al trono, viva la repubblica, lunga vita al re. Dopodiché, terminati i nostri bisogni fisiologici ci sarà da portare la spazzatura e penseremo che, sicuramente, lui Knut di Sgruffolandia, non lo sa fare.
9) Gli chef alternativi e le loro ricette: se durante l’anno siamo circondati di cuoche, cuochi, macellai, ortolani e pastai, d’estate è un proliferare di ricette originali e gustose proposte da non meglio identificati personaggi che vengo incensati con il nome di chef. Ormai tutti lo sono. Buon per loro. Ma se d’estate mi viene proposta una “misticanza di funghetti di babilonia nella loro crema di sorbetto di uova di sparviero della Kamchatka sui suoi carrarmatini” debbo seriamente preoccuparmi, mentre mi cucino una bella pecorella arrosto? Sarà meglio?
10) La dieta per riprendersi dalle ferie: chiudiamo in bellezza le nostre ferie. Siamo contenti, rilassati, soddisfatti, moderatamente o completamente, forse non tutto è andato a meraviglia, ma comunque, per un po’ di giorni non abbiamo visto i colleghi d’ufficio e similari. Ma ecco che si profila lui: l’esperto di bioritmi alterati da troppo riposo. Che per la modica cifra di 3.500 euro per una settimana vi rimetterà completamente a posto e vi donerà lo sprint per rimettervi completamente sotto stress, pronti per nuove e mirabolanti avventure e sgarri del capoufficio. Sapremo come difenderci da lui: insieme intoneremo un coro, che per educazione censuriamo, ma che lasciamo aperto alla vostra fervida immaginazione.
Buone vacanze e, soprattutto, bevete tanta acqua, dormite sotto le stelle e fate tanto all’amore. Dicono che faccia bene.