(di Rinaldo Felli) – Andate sulla stringa di ricerca di Google e provate a scrivere Giornata Mondiale della.. Vi appariranno in sequenza: della pace, della matematica, salute, felicità, neve, terra, gioventù, lentezza e finalmente, in ultima posizione, Giornata Mondiale della Poesia 2019.
La bistrattata, dimenticata, sublime arte della poesia almeno una volta l’anno, grazie all’iniziativa intrapresa dall’Unesco nel 1999, riesce ad emergere dallo scantinato buio dove abitualmente viene relegata. E per uscire dall’oscurità lo fa nel giorno dell’anno più giusto, il giorno nel quale tutti si aspettano la luce squillante del sole, il primo giorno di primavera, il 21 Marzo.
Giorno che diede anche i natali ad una delle poetesse più importanti ed amate che il nostro paese rammenti: Alda Merini.
Sono nata il 21 a primavera ma
non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenare la tempesta.

E proprio in occasione delle celebrazioni per la giornata mondiale, la Libreria Eli di Roma promuove una maratona di autori e performer per ricordare Alda Merini. Una grande festa in onore della poetessa dove parole, musica e tante sorprese si mescoleranno con la degustazione dell’assenzio, il liquore amato dai poeti maledetti.
Ma numerose saranno le iniziative in tutta l’Italia. Ne citiamo solo alcune anche perché sarebbe, fortunatamente, impossibile raccontarle tutte. E quindi ripartiamo dalla capitale dove, presso il Conservatorio musicale di S.Cecilia, si terrà un reading di poesie con la partecipazione di numerosi poeti europei.
A Recanati, sempre il 21 Marzo, si celebreranno anche i 200 anni dalla composizione della poesia che ha impegnato e forse impegna ancora la memoria degli studenti italiani: “L’Infinito” di Giacomo Leopardi.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe,
che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.

Il tema dell’Infinito diventerà palcoscenico per conferenze, spettacoli, concerti, con la partecipazione di Davide Rondoni, Vittorio Sgarbi, Paolo Crepet, Samuel dj set Subsonica, Antonino Zichichi, Remo Anzovino.
La stessa giornata vedrà esibirsi il Gruppo Internazionale Cubano nella Casa della Poesia a Milano. Nell’occasione verrà concesso spazio e voce a tutti i cultori di poesia.
Nella città di Giulietta e Romeo, a Verona, le iniziative saranno talmente numerose da impegnare ben due giorni, il 22 ed il 23 marzo. L’Accademia Mondiale della Poesia, in occasione dell’anniversario dei 50 anni dalla scomparsa di Jack Kerouac, ha inteso intitolare l’insieme delle iniziative “Poesia e viaggio”.
Lo so che non so scrivere versi
ma questo è il mio libro di righine lattine
di birra e allora compatiscimi
invisibile
lettore lasciami pasticciare
anche
quando ho i postumi e sono senza idee.

La due giorni si aprirà la mattina del 22 marzo, nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, con il saluto delle autorità e la premiazione della seconda edizione del concorso nazionale “Poesia con immagine”.
Torino, grazie all’iniziativa della fondazione Merz e di Giulio Einaudi Editore, incontrerà uno tra i più apprezzati poeti contemporanei: Valerio Magrelli
Le poesie vanno sempre rilette,
lette, rilette, lette, messe in carica;
ogni lettura compie la ricarica,
sono apparecchi per caricare senso;
e il senso vi si accumula, ronzio
di particelle in attesa,
sospiri trattenuti, ticchettii,
da dentro il cavallo di Troia.
Non mancherà la città che fu di Eduardo, di Salvatore Di Giacomo, di Raffaele Viviani, dove il verso dialettale spesso si è fatto musica. Sarà la poetessa Mariangela Gualtieri a ripercorrere, presso il Museo Archeologico Nazionale, di Napoli il suo rito sonoro “Cattura del Soffio”.
L’auspicio è che tutto questo ampio fiorire d’iniziative non si limiti al primo giorno di primavera e che la forza evocatrice, la suggestione potente della parola poetica possa penetrare e germogliare in ogni stagione della nostra vita.
Ne abbiamo bisogno e quindi
vi invitiamo a sperimentarvi poeti e lasciare le vostre opere nei commenti o sulle nostre pagine social.
“Preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne” (W. Szymborska)