Un intrigo di spie a sfondo sociale tra Italia, Cina e India. Gerry, il personaggio principale, lavora nei servizi segreti con incarichi delicati in missioni internazionali. In più è gay. Ma soprattutto, è estraneo a se stesso e senza una motivazione forte nella vita, tanto da pensare al suicidio di fronte alla madre morente. E’ questo il contesto iniziale da cui prende il via il romanzo di Paolo De Angelis “Nulla oltre la notte” (La Caravella, 2017), presentato il 30 maggio alla Libreria Feltrinelli Appia di Roma.
De Angelis, medico e psicoterapeuta, ha trovato nella scrittura la sua espressione creativa, tanto che in pochissimi anni ha scritto e pubblicato tre libri – i primi due “Un fiore tra le pietre” e “Una cena per due” hanno vinto numerosi premi – e altri ne ha sicuramente nel cassetto o in gestazione.
Il genere thriller, unito ad ambientazioni sociali, è molto amato da De Angelis, che in questo libro racconta una storia di spionaggio all’italiana, con profonde implicazioni psicologiche ed esistenziali, vista l’omosessualità e l’incapacità di vivere del protagonista Gerry, che verrà trascinato, suo malgrado, tra travagliate vicende.
I due piani temporali che all’inizio del romanzo si giustappongono come flash fanno intuire che durante una missione ad Hong Kong a Gerry è accaduto qualcosa di tremendo e scioccante: Arnaldo, il suo migliore amico e collega (un amore gay non vissuto e dichiarato) invece di proteggerlo gli ha sparato contro. Chi era con lui lo ha portato via con un’automobile e Gerry è convinto che sia morto. Si sente tradito nell’amicizia e in balìa di eventi tragici.
Al capezzale della madre morente, con la quale fin da piccolo ha avuto un rapporto conflittuale ma che ha uno slancio di affetto in extremis, Gerry impugna la pistola per porre fine al senso di inutilità che distrugge la sua vita. Ma esita ancora. Viene interrogato dai suoi superiori e obbligato a tornare a Hong Kong per capire le zone oscure della missione andata a male. In realtà cade in diverse trappole, fugge attraverso la Cina fino all’India, fino ad incontrare un finale a sorpresa.
De Angelis usa nel romanzo la sua arte descrittiva più minuziosa, che si crogiola con piacere in dettagli fotografici e scene d’azione quasi cinematografiche. Esplora i sentimenti, le emozioni del suo personaggio, soffermandosi anche su riflessioni spesso fondate sulla dicotomia tra bene e male, luce e ombra, esterno/interno (vita interiore) con interrogativi morali e considerazioni sociali di grande attualità.
E’ la povertà, vitalità e semplicità degli indiani, ad esempio, a fare da contesto a quello che sarà il riscatto del personaggio, che sarà però, paradossalmente, gestito da altri. Mentre la Cina è il luogo delle ombre, degli intrighi, delle insidie e della notte (e dietro la notte e il nulla del titolo c’è solo il male), l’India è un luogo simbolico e pieno di valori che si contrappone alla depressione dell’Occidente, che ha creato bisogni e desideri indotti da un consumismo talmente sfrenato da lasciare vuoto e inappagato il cuore dell’uomo.
Una storia per chi ama i gialli, per un approfondimento tra le righe sulla questione dell’omosessualità introiettata, e per scoprire che anche il personaggio più perdente può trovare nuove motivazioni e sogni.
foto di copertina: Fabiano Asciolla