(di Filippo Bocci) – E se provassimo a ripartire dalla gentilezza? I nostri consigli per rintracciare questa dolce virtù nell’arte, nella musica, nella letteratura e nel cinema.
Arte – Nell’immagine di copertina Il buon Samaritano, dipinto del 1890 di Vincent Van Gogh, conservato a Otterlo in Olanda, al Kröller-Müller Museum. Il pittore fissa il momento decisivo del racconto evangelico – Luca 10, 25-37 – quando il Samaritano, nemico politico e religioso dell’ebreo rapinato e malmenato dai briganti, si commuove, si lascia coinvolgere, si ferma, là dove un sacerdote e un levita, pure rappresentati in secondo piano da Van Gogh, erano passati oltre.
La tela mette in risalto la tensione muscolare, lo sforzo fisico del Samaritano, che si fa carico nelle sue braccia del peso dell’altro, prende su di sé il suo “prossimo”. La gentilezza ha molteplici sfumature e svariati nomi, e così nell’episodio narrato dall’evangelista la possiamo chiamare premura, compassione, forse persino amore.
Musica – Nel 1963 il compositore inglese Benjamin Britten, ispirandosi alla stessa parabola, scrisse per il centenario della Croce Rossa la Cantata misericordium op. 69 per tenore e baritono solisti, piccolo coro e orchestra.
Benjamin Britten
Un’opera, questa, visceralmente contraria ad ogni guerra e a qualunque divisione, e che ribadisce l’universalità della misericordia.
Letteratura –Per declinare la gentilezza, Emily Dickinson sceglie una parola solenne come chivalry, dunque un gesto di cavalleria, una cortesia nobile, generosa, ma allo stesso tempo piccola, intima, quasi inconfessata:
By Chivalries as tiny,
A Blossom, or a Book,
The seeds of smiles are planted
Which blossom in the dark.
Da attenzioni così discrete,
Un fiore, un libro,
sono piantati semi di sorrisi
Che prendono vita nel buio.
Assolutamente da non perdere i richiami suggestivi della sua poesia, la musicalità dei suoi versi, facili da reperire in sillogi o in raccolta completa.
Emily Dickinson
Cinema – E poi c’è Blanche Dubois, l’infelice eroina di Un tram che si chiama desideriodi Tennesse Williams, una donna, già nel nome, perennemente a caccia di gentilezza. Vive tuttavia in un mondo che non assomiglia più neanche lontanamente alla purezza del bosco e alle emozioni della sua sensibilità, ma è pervaso di volgarità, sopraffazione, regredito ormai verso la barbarie, perfettamente incarnata dal cognato Stanley Kowalski, incivile e primitivo. L’unico approdo possibile sarà la follia; pure, nella figura del dottore che arriva per condurla in manicomio, Blanche vagheggerà ancora le briciole della dolcezza perduta:
“Whoever you are, I have always depended on the kindness of strangers”.
“Chiunque voi siate, mi sono sempre fidata della gentilezza degli sconosciuti”.
È quasi superfluo ricordare la folgorante resa cinematografica del 1951 di Elia Kazan, con Vivien Leigh e Marlon Brando semplicemente inarrivabili.
Un altro film che mettiamo in elenco come un autentico inno alla gentilezza è Gran Budapest Hotel. Pellicola del 2014 del regista Wes Anderson, vincitrice di quattro premi Oscar e del Golden Globe, è un’incantevole fiaba che rievoca mondi belli perduti e vite piacevoli spezzate dalla guerra che incombe, tragico specchio di individui volgari, tutto narrato sul filo di una garbata e raffinata ironia.
Il cast è stellare: Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Jude Law, Saoirse Ronan, Adrien Brody, Willem Dafoe, Harvey Keitel e tanti altri per un’opera praticamente perfetta.
E ancora, il 2017 è l’anno di uscita nelle sale di Wonder, la storia delle vicissitudini di August Pullman, bambino colpito da una grave malformazione facciale ma dotato di una spiccata intelligenza e simpatia. Ha undici anni e non è mai andato a scuola. L’impatto non sarà dei più semplici. Il film, diretto da Stephen Chbosky, si appoggia sull’ottima interpretazione del giovanissimo Jacob Tremblay e della sempre deliziosa Julia Roberts.
Jacob Tremblay
Potente, durante una delle lezioni, la citazione presa in prestito dallo psicologo statunitense Wayne Walter Dyer:
“When given the choice between being right or being kind, choose kind”.
Quando sei nelle condizioni di scegliere se essere giusto o gentile, scegli di essere gentile.
Anche quest’anno, il 13 novembre, si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza.
Laurea in Lettere, curiosissimo di tutto ma esperto di niente, cialtrone il giusto. Coltivo particolari feticci come la bacchetta di Leonard Bernstein, gli occhi di Bette Davis, il sorriso di Jack Lemmon. Scrivo su b-hop perché “le parole sono importanti (by Michele Apicella/Nanni Moretti). E se le usi per parlare di Bellezza fanno bene”.