Acquista i Gadget
SOSTIENI B-HOP
mercoledì, Febbraio 1, 2023
B-Hop Magazine
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti
SOSTIENI B-HOP.IT
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
B-Hop Magazine
Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
Home Buenvivir

Quali abitudini siamo disposti a cambiare per salvare il pianeta? Il tempo è scaduto

di Rinaldo Felli
3 Gennaio 2020
in Buenvivir, Primo Piano
Tempo di Lettura: 5 mins read
58 3
A A
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

(di Rinaldo Felli) – Cambiamo abitudini. E’ l’impegno che ogni inizio anno, ciascuno di noi, si ripete e ripete incessantemente ai propri cari, ai parenti, agli amici vicini ed anche a quelli lontani.

“Anno nuovo vita nuova”, scagli pure il macigno chi non ha proferito con sicumera, orgoglio e fierezza la fatidica frase almeno una volta nella vita.

Proferita peraltro con la totale consapevolezza che, a distanza di qualche mese, di quella promessa sarebbe rimasta una ben fievole traccia. Proprio questo banale motivo ci spinge ad immaginare che ritardare l’Overshoot day cercando di convincere gli abitanti del pianeta a cambiare radicalmente il proprio stile di vita sarebbe estremamente difficile.

L’Overshoot day 2019, il giorno nel quale l’umanità ha consumato interamente le risorse prodotte del pianeta, è caduto il 29 luglio, quattro giorni prima rispetto al 2018.

Nel 1970, anno nel quale l’organizzazione internazionale no profit Global Footprint Network ha iniziato a calcolare il sovrasfruttamento, l’overshoot era il  29 dicembre.

Insomma, all’epoca, gli abitanti del pianeta dovevano sviluppare un forte senso di colpa esclusivamente a causa del tradizionale cenone di  Capodanno.

Purtroppo, in particolar modo, negli ultimi 20 anni il rapporto tra biocapacità (la quantità di risorse ecologiche che la terra riesce a generare in un anno) e l’impronta ecologica (la domanda di risorse per quell’anno) è drammaticamente peggiorato: nel 1999 i titoli di coda arrivavano all’inizio di ottobre ed ora ben due mesi prima.

Oggi viviamo come se avessimo 1,75 pianeti a disposizione ed in Italia riusciamo a fare anche peggio: il 15 maggio 2019 il Paese aveva già consumato tutto, vale a dire che noi avremmo bisogno di almeno 2,72 pianeti.

Purtroppo, come possiamo vedere nell’immagine, c’è anche chi fa molto peggio di noi.

E’ come se una famiglia spendesse tutto il reddito di un anno nei primi 6/7 mesi per poi continuare a gozzovigliare allegramente accumulando debiti da lasciare ai figli, ai nipoti e forse anche ai pronipoti.

Stiamo rubando capitale naturale alle prossime generazioni, lo stiamo facendo mettendo a repentaglio la loro sicurezza alimentare, attraverso la deforestazione, l’utilizzo sconsiderato del suolo, la perdita della biodiversità, l’accumulo di CO2 con i conseguenti cambiamenti climatici che a loro volta mettono a repentaglio la produzione di cibo.

Urge interrompere questo circolo vizioso, nefasto. Ma quale strada intraprendere per raggiungere l’obiettivo?

E’ possibile immaginare di sacrificare un pezzo di progresso per spostare la lancetta dell’overshoot in avanti?

Si può riuscire a convincere gli abitanti del pianeta a sostituire il 50% di carne con una dieta vegetariana per ridurre l’emissioni di metano degli allevamenti o convincerli ad abbandonare l’autovettura a favore di un salutare utilizzo della bicicletta?

Come abbiamo esplicitato nella premessa cambiare le abitudini radicalmente e rapidamente appare difficile. Ma nonostante ciò forse oggi la battaglia grazie alla scienza ed alla politica potrebbe essere vinta.

Pensiamo per esempio a quanti nuovi materiali maggiormente sostenibili ci fornisce oggi la scienza. Ne citiamo uno su tutti, quello maggiormente disruptive: il grafene.

Materiale prodotto in laboratorio sottile, leggero, trasparente ma anche 200 volte più resistente dell’acciaio e più efficace del rame nella conduzione elettrica.

Grazie a queste proprietà avremo a disposizione vetture e velivoli più resistenti ma anche leggerissimi e quindi in grado di consumare meno carburante.

Attraverso la sua estrema flessibilità e capacità di immagazzinare grandi quantità di energia si realizzeranno abiti in grado di sfruttare il movimento del corpo umano per accumulare energia.

Attualmente viene già utilizzato, insieme alla plastica riciclata, per asfaltare le strade con una capacità di resistenza superiore del 250 % rispetto a quello tradizionale e quindi in grado di ottenere un notevole risparmio di idrocarburi (bitume). Inoltre, certificato dal Ministero dell’Ambiente, si utilizza un prodotto a base di grafene in grado di assorbire oli, idrocarburi ed altri inquinanti.

Ma il grafene è solo il caso più spettacolare, la scienza oggi ci fornisce non solo centinaia di nuovi materiali in grado di contribuire ad una gestione sempre più efficiente dei cicli dell’energia, dell’acqua e delle risorse naturali ma anche innovative tecniche ecologiche nel campo agricolo e nella filiera produttiva dell’alimentazione.

In questo contesto

è auspicabile che la politica s’introduca, agisca, sfruttando l’innovazione scientifica per sviluppare un’economia quanto più possibile circolare,

sostenendo tutte quelle iniziative volte a minimizzare l’uso di energia, di acqua e a ridurre scarti nonché sprechi.

Lo vogliono Greta Thumberg e tutti i giovani che da mesi, ogni venerdì, scendono nelle piazze per manifestare la loro preoccupazione.

Lo richiedono le sempre più frequenti crisi climatiche con conseguenti tragiche catastrofi, lo urlano i milioni di bambini che continuano a morire per scarsa alimentazione o per disidratazione.

Ma c’è una novità, una bella notizia. La politica sembra ascoltare, sembra essersi resa conto della necessità e dell’urgenza di un intervento. Pensiamo alla promessa dell’Unione europea di investire 500 miliardi di euro nel settore; alla Cina che inizia ad accorgersi dei danni ambientali prodotti.

Attendiamo quindi che le parole si trasformino in atti concreti e rapidi, il tempo è scaduto e l’Overshoot day n’è una prova.

***

Questo articolo e tutti gli articoli pubblicati da B-hop magazine sono originali e tutelati dal diritto d’autore. Per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione dei contenuti su altri siti o blog, riproduzione in qualsivoglia forma o sintesi, citando l’autore e linkando la fonte, contattare info@b-hop.it

  • Se sei arrivato fino in fondo e ti è piaciuto questo articolo….

  • Oppure puoi fare una donazione via PayPal all’associazione di promozione sociale B-hop semplicemente cliccando su questo link: https://www.paypal.me/bhopmagazine
Condividi95Tweet59Condividi17CondividiInviaInvia
Rinaldo Felli

Rinaldo Felli

Regista teatrale, appassionato di economia, finanza e politica. Io B-hop perchè “Del tempo antico e del tempo futuro rimarrà solo la bellezza” (P.Pasolini).

Articoli Correlati

Ragazza gira la ruota per scegliere a quale scuola superiore iscriversi

E dopo la scuola media, cosa scelgo? Vademecum per genitori

25 Gennaio 2023
Studenti universitari fuorisede - studentato diffuso

Nasce a Torino un progetto di studentato diffuso per i fuorisede

23 Gennaio 2023
Un cavallo - progetto Tryde

L’Italia è leader nella terapia riabilitativa con i cavalli

19 Gennaio 2023

L’artista del legno Andrea Brugi ci ha lasciato

15 Gennaio 2023
Prossimo Articolo

Le avventure di Piccola Jane: "e ora, a noi 2020"

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati

Iscriviti alla Newsletter

Articoli recenti

  • Cosa ci dicono le malattie e i disturbi?
  • Perché aspettare la seconda stagione di “Wednesday”?
  • Belle notizie in pillole – Gennaio 2023
  • Tango ciego, non vedenti e vedenti condividono la pista da ballo
  • A Capaccio Paestum la “mostra impossibile” con 100 capolavori italiani del Rinascimento

Sostieni B-Hop.it

B-hop magazine è una testata giornalistica con autorizzazione del Tribunale civile di Roma n. 179 del 25 ottobre 2018.

Direttrice responsabile: Patrizia Caiffa
ISSN 2724-2528

__________

Associazione di promozione sociale B-hop

Sede legale: via G.Angelini 16 00149 Roma

CF. 97975180585

Privacy Policy e Cookie Policy

B-Hop Magazine è la testata giornalistica delle belle notizie: sulle nostre pagine troverai storie vere, belle ed emozionanti e notizie che fanno riflettere per portare bellezza e consapevolezza nelle tue giornate
Leggi la mission di B-Hop

__________

Tutti gli articoli pubblicati da B-hop magazine sono originali e con licenza CC. Per chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione contattare info@b-hop.it e citare l’autore con link alla fonte.

Iscriviti alla Newsletter

  • Chi siamo
  • Rubriche
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti

Copyright © 2022 B-hop webmagazine. Tutti i diritti riservati

Nessun Risultato
Vedi Tutti i Risultati
  • Chi siamo
  • Rubriche
    • Se ne parla
    • Si può fare
    • Buenvivir
    • E-volver
    • L’altrove
    • B.I.N. – Bellezza Interna Netta
  • Le vostre storie
  • Sostieni B-HOP
  • Video
  • Eventi
  • Parlano di noi
  • Autori
  • Contatti

Copyright © 2022 B-hop webmagazine. Tutti i diritti riservati

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist

SOSTIENI B-HOP
ACQUISTA I GADGET