(di Patrizia Caiffa) – La bella notizia di oggi è insolitamente autocelebrativa. Forse qualcuno ne sarà infastidito ma per una volta ce la meritiamo: questo è il millesimo articolo che pubblichiamo da quando B-hop magazine è on line, l’8 ottobre 2014.
Molti non ci conoscono e non sanno la nostra storia: perché siamo nati e perché continuiamo ancora, dopo 6 anni, a scrivere gratis con cura e amore, solo per il piacere di scrivere e metterci al servizio delle belle storie, per la gioia di condividere qualcosa che ancora non è sotto i riflettori e merita di essere conosciuto.
Per comunicare riflessioni, analisi, nuovi studi e conoscenze scientifiche su temi che riguardano la crescita personale, la consapevolezza, la spiritualità, i viaggi, un modo migliore di stare al mondo con uno spirito positivo e costruttivo, aperti alle sfide e al rinnovamento. Per recensire cose belle.
Con l’emergenza Covid-19, il lockdown e ora la riapertura abbiamo fatto e stiamo facendo del nostro meglio per dare un contributo positivo e motivi di fiducia, resistenza e resilienza alle persone.
È stato un grande e generoso sforzo e molti se ne sono accorti. Siamo stati utili.
Personalmente, a distanza di un paio di decenni da quando ho iniziato a percorrere l’accidentata e bistrattata strada della professione giornalistica, mi sono resa conto che la passione che mi aveva guidato per le vie del Sud del mondo con l’intento di dare voce a chi non ce l’ha, agli ultimi, agli oppressi, a chi non ha giustizia, era ancora una missione prioritaria ma non più sufficiente.
Denunciare è importantissimo, ma in parallelo bisogna costruire.
Ho sentito l’urgenza di iniziare una mini rivoluzione personale e culturale a partire da me, dalle persone che avevo intorno, per creare qualcosa che ancora non esisteva: la mia esperienza e quella degli altri co-founders – all’epoca eravamo in sette, io, Nicola Perrone (attuale presidente dell’associazione B-hop), Fabrizio Falcone (vicepresidente), Rinaldo Felli, Valerio Carbone, Flavio Carlini e Anna Maria Cebrelli – avrebbe potuto essere messa al servizio delle persone scoraggiate, in crisi, che identificammo come i “precari” e gli “schiavi salariati”.
Volevamo dare fiducia e trasmettere l’idea che è sempre possibile mettersi in gioco, tentare un salto per un cambiamento rischioso, riprendere in mano la propria vita e realizzare nuovi progetti più soddisfacenti e appaganti.
Negli anni la società italiana è cambiata e con essa le sfide e i contenuti che vogliamo trasmettere, sempre in evoluzione.
Nel frattempo la squadra si è arricchita, alcuni hanno lasciato, altri sono arrivati, ognuno ha dato un contributo prezioso che rimarrà.
Giornalisti professionisti e pubblicisti, scrittori, registi, ricercatori universitari, psicologi, pedagogisti, counselor, sociologi, illustratori, operatori olistici e del terzo settore, grafici, studenti, mamme, single, persone di tutte le età: tante le esperienze e competenze che in B-hop si incontrano e integrano.
Nel 2018 abbiamo così deciso di costituirci in associazione di promozione sociale.
Il nostro slogan è tuttora
“È l’informazione, Bellezza!”
per rendere manifesta la nostra mission di portare la bellezza e la positività anche nel mondo dell’informazione, sempre più invaso da asfissianti notizie tossiche, sensazionalistiche e deprimenti.
Da allora siamo la prima testata no profit di giornalismo costruttivo, “belle notizie” per semplificare. In realtà siamo molto di più.
Una idea buona, tant’è che non ha tardato a diffondersi e approdare anche sui media mainstream e di questo possiamo essere contenti. Ma non avendo un editore né risorse economiche (se non l’autofinanziamento e la raccolta fondi), ancora piccoli siamo.
Vorremmo avere molti più lettori (perché la bellezza va condivisa!) e risorse ed energie per organizzare tanti corsi, iniziative, eventi e progetti.
Abbiamo sperimentato la gratuità più completa e l’autofinanziamento, ora ci sembra giusto sognare di poter un giorno remunerare il lavoro di collaboratori e consulenti per il tempo e la professionalità che richiede ogni singolo articolo, sempre originale e mai copia/incolla.
Se questo è il risvolto faticoso, c’è però il grande vantaggio di essere indipendenti e liberi di scrivere ciò che ci piace e ci appassiona, senza condizionamenti dall’alto.

C’è il dono prezioso di una community associativa di una ventina di persone, avvolta nell’armonia e nella leggerezza, che partecipa in maniera spontanea, con passione, dedizione e motivazione, mettendo in gioco le proprie idee e competenze.
Molti di loro hanno imparato lo stile giornalistico proprio su B-hop magazine, e sono diventati bravissimi.
C’è una rete ricchissima di fonti (persone ed esperienze) di cui nel tempo abbiamo parlato, in questi mille articoli.
Perciò questo è principalmente un GRAZIE agli articolisti, agli illustratori, agli associati, ai lettori e sostenitori che ci seguono con più costanza. A loro dedico questo millesimo articolo che non si aspettano.
Un ringraziamento speciale e un augurio pensando al futuro: ci piacerebbe avere, al duemillesimo articolo, la possibilità di guardarci indietro soddisfatti e orgogliosi di aver costruito, nel panorama informativo, qualcosa di originale che prima non c’era.
Forse impalpabile e inafferrabile come la cultura ma – sicuramente – di qualità.
Grazie b-hoppers! Sosteniamoci a vicenda e sosteneteci!
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