Una squadra di migranti africani che vivono a Napoli e vincono sempre (tranne la burocrazia italiana). La storia di una ex fabbrica occupata da italiani e immigrati, tra fantascienza e impegno politico. Un gruppo di detenuti musulmani che si cimentano, in carcere, nella stesura di una “Costituzione” che descriva la loro società ideale. Il filo rosso delle migrazioni è ciò che lega i tre film che saranno proiettati a “Remix“, la rassegna cinematografica in corso a Roma dal 25 al al 27 maggio, al cinema Kino (Via Perugia, 34) nel quartiere Pigneto, un evento in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche–DSU (Dipartimento scienze umane e sociali, patrimonio culturale) che coniuga racconto cinematografico e approccio scientifico al tema delle migrazioni e della convivenza.
Tre i documentari che daranno vita ad altrettanti dibattiti sul tema dell’integrazione degli immigrati in Italia, affrontandone aspetti diversi, dal diritto allo sport all’arte come strumenti di dialogo e di inclusione: “Loro di Napoli”, di Pierfrancesco Li Donni; “Space Metropoliz”, di Giorgio De Finis e Fabrizio Boni; “Dustur”, di Marco Santarelli. “Perché una cultura delle migrazioni – sottolinea Maria Eugenia Cadeddu, primo ricercatore CNR – si costruisce non solo con studi e dati, ma anche attraverso il racconto di storie, incontri, esperienze di quotidiana convivenza”.
Mercoledì 25 maggio, alle ore 20:30 la proiezione di “Space Metropoliz“, del regista, antropologo e fondatore del MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove, Giorgio De Finis e del regista Fabrizio Boni e a seguire incontro con i due registi e con Cristina Marras, ricercatore del CNR. Alle ore 22:30 la replica del film.
Il film, già vincitore del Premio come Miglior Documentario al FestArte Videoart Festival, è una storia di fantascienza ma anche di convivenza, condivisione e impegno politico. “Metropoliz” è una ex-fabbrica di salami abbandonata alla periferia di Roma, occupata da un gruppo di italiani, tunisini, peruviani, ucraini, africani e rom: ristrutturano, riparano, organizzano e abitano quello spazio, cercando di farne un luogo dove condurre una vita decorosa. “E’ un film visionario – racconta il regista Fabrizio Boni -, che ha lo scopo simbolico di portare gli abitanti di Metropoliz sulla luna”. Fa parte inoltre di un progetto più ampio realizzato da Giorgio De Finis proprio a “Metropoliz”, che ospita oggi un museo di arte contemporanea, “per aprire l’occupazione alla città e trasformarlo in uno spazio dove le persone vedono mostre e partecipano ad eventi”. Su YouTube sono disponibili gratuitamente tutti i singoli episodi a puntate.
Giovedì 26 maggio, sempre alle ore 20:30 la proiezione di “Dustur”, di Marco Santarelli e a seguire incontro con il regista, che ha curato anche sceneggiatura, fotografia e montaggio, e con Marco Accorinti, ricercatore del CNR. Il film viene replicato alle ore 22:30.
“Dustur”, che in arabo significa “Costituzione”, è vincitore di tre premi al Torino Film Festival e del Prix des Jeunes al festival parigino Cinéma du Réel, è stato girato nella biblioteca del carcere di Bologna, dove un gruppo di detenuti musulmani partecipa a un corso organizzato da insegnanti e volontari sulla Costituzione italiana. Un giovane arabo in attesa del fine pena è alle prese con “gli inverni e le primavere” della libertà e un futuro tutto da scrivere. Un viaggio dentro e fuori il carcere “con l’obiettivo – spiega il regista Marco Santarelli – di entrare in un mondo, conoscerlo, e trovare strumenti per costruire un dialogo”.
Venerdì 27 maggio alle ore 20:30 proiezione di “Loro di Napoli”, di Pierfrancesco Li Donni e a seguire incontro con il regista e con Mattia Vitiello, ricercatore del CNR. Alle 22:30, la replica. Il documentario, presentato lo scorso anno al Festival dei Popoli, dove ha vinto il Premio Cinemaitaliano.info – CG Entertaiment e vincitore, tra l’altro, del Telerama Prize al Festival di Biarritz, racconta dell’Afro-Napoli United, una squadra di calcio di migranti partenopei provenienti dall’Africa e dal Sud America, composta da italiani di seconda generazione e napoletani. Giocano tornei amatoriali nei campi della periferia nord di Napoli e vincono. Sempre. Cinque anni dopo il sogno di Antonio, il presidente e fondatore dell’Afro-Napoli, è quello di portare i suoi ragazzi a calcare i campi dei campionati Figc. Ed è proprio allora che il progetto si scontra con il muro di gomma della burocrazia sportiva e delle leggi italiane. “Ho conosciuto prima Adam, nerissimo ma che parlava napoletano stretto – racconta il regista Pierfrancesco Li Donni -. Mi sono subito detto: deve essere uno dei protagonisti del film. Poi via via mi sono confrontato con gli altri giocatori della squadra. Insieme sono diventati i quattro personaggi principali“.
Sarà parte del progetto Remix anche un evento speciale che si terrà a settembre nella sede centrale del CNR a Roma, con la proiezione del film Fuocoammare di Gianfranco Rosi, vincitore del Festival di Berlino 2016.
Il cinema Kino è diventato punto di riferimento del cinema di qualità a livello nazionale ed europeo, mentre il DSU del CNR da molti anni è impegnato negli studi sulle migrazioni e svolge il ruolo di National Contact Point italiano dell’European Migration Network (EMN), su incarico del Ministero dell’Interno. L’intenzione dei due partner è di fare di questo progetto l’inizio di una collaborazione più ampia e che prosegua nel tempo, per lavorare insieme sulla relazione tra i fenomeni di migrazione e la loro rappresentazione audiovisiva.
Info: biglietto di 10 euro per l’intera rassegna; entrata gratuita per chi ha meno di 26 anni.