di Agnese Malatesta – La pandemia ha aumentato l’interesse degli italiani per i lasciti solidali. Un comportamento che negli anni è andato via via aumentando: in un caso su tre la donazione supera i 50 mila euro. E’ l’immagine del fenomeno negli ultimi cinque anni (2016-2020) secondo una ricerca del Comitato Testamento Solidale che riunisce 23 realtà del Terzo settore, fra le quali ActionAid, AIL, AISM, Amnesty International, Associazione Luca Coscioni, Greenpeace, Amref, Fondazione Umberto Veronesi, Save the children, Unicef.
Per quasi 1 organizzazione su 2 (48% del campione intervistato) si continuano a ricevere lasciti di entità piccole, medie e grandi. In tutti i casi, chi decide per il lascito lo fa destinando la donazione alla mission generale dell’organizzazione piuttosto che a progetti specifici, esprimendo così una grande fiducia nell’operato delle onlus.
A segnalare un aumento nei lasciti è un’organizzazione su due. Secondo il 41% degli intervistati, nell’arco degli ultimi 5 anni la raccolta da lasciti ha avuto un peso tra il 5 e il 10% nella raccolta fondi generale delle organizzazioni. Il peso è stato tra l’11 e il 25% per quasi 2 organizzazioni su 10.
Per il 61% delle organizzazioni, a donare un lascito testamentario sono donne mentre per oltre il 30% il testamento solidale viene scelto in egual misura da uomini e donne. La maggioranza di persone che fanno un lascito ha comunque già un’abitudine alla donazione (70%).
La pandemia ha aumentato l’interesse verso il lascito per oltre il 48% delle organizzazioni,
per un altro 48% la situazione è invece rimasta invariata. In particolare, per il 74% l’arrivo del virus in Italia, ha accelerato la scelta di chi stava già pensando di redigere un testamento solidale. Il 22% del campione ha poi avuto esperienza diretta di donatori che hanno optato per
un lascito testamentario dopo aver vissuto, in prima persona o in famiglia, l’esperienza del Covid-19.