di Benedetta Bernardi – È appena terminato l’anno scolastico, ma già si progetta per il prossimo: è la proposta di Arte e Ingegno, un percorso culturale di otto appuntamenti rivolto agli studenti, ai giovani e adolescenti delle scuole medie superiori del territorio, promosso dal Comune di Bologna settore biblioteche, realizzato dall’associazione Kinesfera in collaborazione con ERT/Teatro Nazionale.
Il progetto è finanziato dai Fondi strutturali e di investimento europei nell’ambito della risposta dell’Ue alla pandemia di Covid-19, nell’ambito del programma REACT EU.
Gli incontri si terranno il sabato mattina presso il Teatro Arena del Sole a Bologna nei mesi di ottobre e novembre 2022 e febbraio, marzo 2023 e racconteranno, in modo condiviso e partecipato, le diverse forme di cultura attraverso le parole e le testimonianze dei protagonisti del nostro tempo.
L’obiettivo del progetto è infatti quello di valorizzare la cultura del territorio per perseguire l’obiettivo educativo nel senso più alto del termine, aiutando gli adolescenti, una delle fasce più fragili e colpite dalla pandemia, a ritornare ad una socialità positiva e costruttiva.
Tutto ciò stimolando nuove prospettive e passioni e combattendo, allo stesso tempo, lo stereotipo di una cultura sinonimo di conservazione del passato, lontana dai gusti dei giovani.
Per realizzare gli intenti del progetto, gli incontri indagheranno non solo i processi che hanno portato all’affermarsi di alcune forme culturali legate alla storia del territorio, come l’industria dei motori o i sapori emiliani, ma anche aspetti e temi delle culture popolari e urbane, legate a forme musicali come il liscio, la Filuzzi e all’arte di frontiera.
“Cosa vogliamo raccontare ai ragazzi? Che avere una passione nella vita può essere salvifico, può aiutare a rimanere saldi anche davanti ad accadimenti tragici e difficili come la pandemia o la guerra. Uno degli strumenti per far fronte a questo periodo difficile è trovare in se stessi e sviluppare una passione perché diventi un lavoro e una professione.”
Le parole di Veronica Ceruti, direttrice del settore biblioteche, all’incontro di presentazione del progetto avvenuto a palazzo d’Accursio il mese scorso, mettono bene in luce l’aspetto orientativo della proposta formativa: “Nel nostro territorio c’è una tradizione di arti che possono generare lavoro, benessere a partire dalle eccellenze, sia come discipline artistiche che percorsi professionali”.
Ma in un progetto che vuole essere davvero stimolante e coinvolgente non basta scegliere con cura i contenuti, occorre anche raccontarli in modo intrigante: ed è per questo che si è pensato al format del talk show televisivo, in cui i ragazzi potranno interagire e sentirsi partecipi in prima persona.
Gli esperti e gli ospiti che parteciperanno agli incontri non faranno lezioni cattedratiche né diranno ai ragazzi “diventa come me”. Semplicemente potranno far nascere nei giovani una scintilla che potrebbe portarli a seguire quella strada.
“Dobbiamo dimostrare ai ragazzi che si può fare, che non esiste nulla che ferma i loro giovani anni”
ha commentato Paola Saluzzi, conduttrice di tutti gli incontri del progetto.
Citando poi le parole del celebre direttore d’orchestra Claudio Abbado ha ricordato che “la cultura è un bene comune primario come l’acqua” e che gli esperti e gli ospiti coinvolti saranno come “rubinetti sempre aperti, pronti a rispondere alle domande dei ragazzi, non solo in presenza ma anche attraverso i social, per semplificare il lavoro degli insegnanti”.
Esperienze di vita, la ricchezza culturale del territorio, un format comunicativo capace di intrigare e portare i protagonisti della società del domani a divenire consapevoli delle proprie capacità e artefici attivi del proprio futuro: servirsi di arte e ingegno per costruire e realizzare al meglio la vita.
Le parole conclusive di Vittoria Cappelli, ideatrice del progetto, ne riassumono con lucidità il senso più profondo:
“Bisogna aiutare i giovani a credere che, nonostante le loro angosce, c’è un domani. Ogni volta sarà un’emozione e, alla fine di ogni incontro, i ragazzi dovranno uscire pensando che l’arte e la cultura sono la bellezza del nostro territorio”.