di Agnese Malatesta – Le restrizioni della pandemia si allontano: è tornata la voglia di incontrarsi fra parenti e fra amici. Cresce nel nostro paese la soddisfazione nelle relazioni sociali, soprattutto fra i giovani.
C’è una ripartenza in atto nelle relazioni umane e questo produce benessere, crea una fiducia diffusa. Non si tratta di una percezione ma di una tendenza rilevata e ben documentata. Lo dice il Rapporto 2023 sul Benessere equo e sostenibile (Bes) dell’Istat che tuttavia segnala come l’arrivo del Covid-19 abbia inciso su questo tipo di rapporti e quanto ancora non si sia tornati ai livelli pre-pandemia.
“Nonostante il generale contesto di peggioramento, alcuni indicatori registrano un segnale positivo: è aumentata la fiducia verso gli altri – storicamente molto bassa nel nostro Paese – e la partecipazione civica e politica è tornata a crescere, dopo anni di diminuzione. Anche le istituzioni non profit hanno confermato il trend crescente”. Nel 2022 mostrano una ripresa poi anche le attività di volontariato e i finanziamenti privati verso associazioni.
La crescita maggiore nell’ultimo anno si è avuta nella partecipazione sociale (come attività di associazioni di tipo ricreativo, culturale, politico, civico, sportivo, religioso o spirituale), specie per i più giovani che avevano visto diminuire maggiormente la loro partecipazione. Tuttavia, in nessuna fascia di età, si sono recuperati i livelli pre-pandemici.
Famiglia ed amicizie, in particolare per i giovani, restano punti di riferimento fondamentali per gli italiani sia per la quotidianità sia nei momenti critici. Questo tipo di soddisfazione, stabile nel primo anno della pandemia aveva registrato un peggioramento nel 2021.
Nel 2022 invece c’è una ripresa: il 32,6% delle persone over14 si dichiara molto soddisfatta per le relazioni familiari (+1% rispetto al 2021) e se si considerano anche coloro che si dichiarano abbastanza soddisfatti, la quota complessiva raggiunge l’88,9%. La quota di molto soddisfatti per le relazioni con gli amici si attesta invece su un livello più basso ma comunque in salita: il 21,6% si dichiara molto soddisfatto (+2,9%).
Anche gli incontri fra persone sono in aumento nel 2022 (ma sempre un livello inferiore rispetto a prima della pandemia): la quota di popolazione di 14 anni e più che dichiara di vedere gli amici almeno una volta a settimana aumenta di 10 punti percentuali rispetto al 2021, arrivando al 55,3%. E’ alta anche la percentuale (81%) di coloro che affermano di poter contare, in caso di necessità, su parenti non conviventi e amici.
Lo scorso anno sono aumentate anche le persone che hanno svolto attività di volontariato: l’8,3% (era il 7,3% nel 2021); un dato che però non raggiunge il 9,8% del 2019 e che vede primeggiare le donne rispetto agli uomini.
Fra i dati positivi e significativi, la crescita, anche se di poco, della percentuale dei contributi economici alle associazioni (12,8% nel 2022 contro il 12% del 2021; era il 13,4% nel 2020); crescita che si concentra nelle donne (+1%) e nelle regioni del Sud (1,2%). Inoltre, aumenta la partecipazione sociale: di ben il 5,5% (in complesso il 25,4%) seppure molto al di sotto del 31,3% del 2019; fra i giovani di età fra i 14 e 24 anni (coloro maggiormente colpiti dalla pandemia) questa crescita è dell’11%.
Come leggere questi dati?
La pandemia non è del tutto alle spalle, i suoi effetti si fanno ancora sentire ma certamente i tempi bui sono lontani, c’è movimento fra le persone, ci si guarda di nuovo, una ripresa è in atto, c’è voglia di vita e di relazioni, di agire. Vale la pena di accogliere positivamente e consapevolmente questi piccoli avanzamenti. L’ottimismo è d’obbligo.