Il dibattito sociale che vede al centro dell’evoluzione digitale il suo rapporto con le persone è sicuramente attuale e in molti si chiedono come le nuove esperienze virtuali possano impattare sulle vite delle persone ora ed in futuro.
Se molte delle attività che prima svolgevamo dal vivo si sono già smaterializzate passando all’online, nel prossimo futuro si prevedono ulteriori cambiamenti, grazie all’utilizzo di innovazioni tecnologiche sempre più interattive e a “misura d’uomo”.
Si rivela utile pensare alle abitudini digitali delle persone, in ottica più “umana”, sfruttando tecnologie e approcci (tipico quello del “Design Thinking”) che possano offrire all’utente un’esperienza più interattiva e che tenga conto delle dinamiche emotive e psicologico-comportamentali dell’utente.
Non si può parlare oggi di “innovazioni interattive” se queste infatti non conoscono a fondo gli esseri umani, il come si rapportano fra loro, il come agiscono e quali sono le loro dinamiche psicologiche. Gli stessi videogame, possono essere citati come l’esempio più eclatante di esperienza digitale, sono oggi diventati più realistici poiché tengono conto di queste dinamiche e rendono gli algoritmi, talmente intelligenti, da ingannare l’utente, il quale avrà la percezione di rapportarsi con un suo simile.
Tantissimi anche i giochi online che, digitalizzandosi, utilizzano le tecnologie per simulare le dinamiche umane, ad esempio le conversazioni con chat bot e tanto altro, come nel caso della live roulette, o nei videogame con la versione adattata al VR che portano letteralmente in prima persona le avventure che prima erano su schermo TV, i casi più comuni sono Skyrim e Half life: Alyx.
Ma vediamo più approfonditamente di cosa si tratta e quali sono le altre tecnologie interattive che stanno rivoluzionando le esperienza in Rete dell’utente.
Chat bot: conversazioni sempre più “umane”
Fra i tool sicuramente più utilizzati, troviamo i chatbot, ossia un’intelligenza artificiale in grado di dialogare con esseri umani in modo molto naturale.
Già molto diffusi, hanno conosciuto la loro popolarità con “chatGPT”, il primo software di AI generativa, gratuito nella sua versione Basic che utilizza un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM).

I Chat bot sono in grado di simulare un dialogo umano, sempre con maggiore accuratezza e sfumature del linguaggio.
Fra le ultime notizie, anche Elon Musk sta progettando una sua chat basata su intelligenza artificiale simile a chat GPT e probabilmente ne vedremo anche altre di software house minori, sempre più precise, destinate ad utilizzi aziendali.
Ma cosa possono fare questi Bot? Oltre ovviamente a dialogare con gli esseri umani in maniera del tutto naturale, Chat GPT e simili possono correggere bozze, generare testi, scrivere canzoni, rispondere a domande di vario tipo e domande di follow up.
Queste attività diverse le rendono perfette per tipi di utilizzo aziendali, ma anche per il reperimento di informazioni in modo molto più veloce sui motori di ricerca. Proprio questi ultimi hanno perciò iniziato ad integrare l’utilizzo di chatbot per fornire informazioni più dettagliate ai propri utenti.
Proprio nel caso di Chat GPT, questa è stata integrata al motore di ricerca “Bing” e a “Microsoft Edge” nella sua funzione di “assistente di scrittura superpotenziato”.
Le nuove tecnologie interattive del Metaverso e dell’ “Ambient computing” ideate per il lavoro
Fra le nuove tecnologie che hanno come scopo la maggiore interattività, troviamo quelle del Metaverso combinate con l’ambient computing.
Con quest’ultimo termine ci si riferisce ad un ambiente intelligente (o ambiente “di calcolo” per riferirsi alle azioni svolte dai computer) che possa essere pervasivo ed esteso a tutti gli oggetti di uso quotidiano per facilitarci le azioni di uso comune sul lavoro.
Se prima utilizzavamo il desktop, ossia la “scrivania” del nostro PC, come punto di accesso alle varie applicazioni, un indomani potremo,con un comando vocale, attivare più oggetti destinati a compiti diversi, senza mai “staccarcene” fisicamente e addirittura robot destinati a svolgere azioni al posto nostro.
Lavorare tramite cuffie e “smartphone indossabili” mentre si fa jogging potrebbe essere la nuova frontiera dello smart working.
Si parla infatti di dispositivi intelligenti ed indossabili, pratici e specializzati nell’interagire con gli esseri umani, adattandosi agli stili di conversazione e alle abitudini di ognuno, perché anche personalizzabili.
Si parla quindi di “ambiente” perché queste tecnologie saranno letteralmente intorno a noi e non relegate ad un computer, quindi ad un singolo oggetto.
Ma questo non è tutto: in ballo anche la possibilità di integrazione di questi sistemi con i metaversi virtuali per interagire non nella nostra realtà, bensì in un piano virtuale che avrà tutte le caratteristiche di quello fisico e metterà a disposizione tutti gli strumenti per lavorare e svagarsi, nonché per dialogare con questi nuovi dispositivi tecnologici.
“Project Cambria” è un visore per la Realtà Mista, che permette ad esempio di trasformare le espressioni facciali umane in espressioni del nostro avatar virtuale che andrà ad interfacciarsi con gli altri utenti.
Fra i trend troviamo anche un maggiore utilizzo di smartphone pieghevoli, già sul mercato. Questi oggetti migliorano la qualità delle esperienze interattive online, permettendo ad esempio di compiere videochiamate a mani libere, mentre si prendono appunti o si eseguono altri tipi di task sullo stesso telefono, tramite applicazioni.