(di Patrizia Caiffa) – Un progetto sonoro per fissare sulla cartina geografica di Google Maps i suoni dei luoghi (e delle attività umane). Una “biblioteca sonora” dove raccogliere e conservare i suoni degli uccelli, delle acque, di antichi mestieri, tradizioni e attività sportive. Suoni che diventano parte di performance artistiche, teatrali, musicali. Tutto questo e anche di più è l’innovativo progetto “Identità sonore” realizzato a Biella dalla mente visionaria di Ted Martin Consoli, 27enne fonico e videomaker, accompagnato nella pratica da Anna Calamita, 28 anni, architetta paesaggista.

Ted, adottato da una coppia biellese insieme ad una sorella originaria del Madagascar, ha doppia cittadinanza: italiana e americana. E dalla sua parte quella che confidenzialmente definisce: “Una grande fortuna: nascere nero in una terra di bianchi – dice a b-hop -. E’ come partire sempre da -1. E’ sempre una rincorsa, ma fa parte del gioco”.
Ha avuto l’idea geniale di catturare i suoni della sua città e del biellese con uno strumento raffinatissimo acquistato in Canada: ha un particolare microfono chiamato “3Dio”, che riproduce due orecchie in un materiale morbido simile alla cartilagine e permette l’acquisizione del suono in tre dimensioni. Una idea nata nel 2012 durante la sua esperienza a Londra, dove per un anno ha studiato inglese e lavorato.
“Giravo a piedi per i quartieri di Londra – racconta –. Ero colpito da come cambiavano i suoni, le atmosfere, le lingue, gli odori, le musiche, le etnie”.
Ne parlava con amici, con fonici e musicoterapisti. “Mi dicevano: a chi potrebbe interessare il suono di un luogo?” E invece….
Invece ha poi conosciuto Anna Calamita, che gli ha fornito la chiave: creare dei markers su Google Maps, inserendo dei file audio in formato wave per sentire i suoni dei vari luoghi del biellese, accompagnati da brevi video di 2 minuti e mezzo.
Il progetto “MappaBi” è iniziato concretamente nel settembre 2016 e la mappatura della sua città e dei dintorni è già a buon punto.
“Finora abbiamo 20/25 luoghi sulla cartina di Google Maps. Tanti privati, imprenditori e artisti, sono entusiasti dell’iniziativa e ci chiedono di andare a registrare i suoni delle loro attività. C’è anche chi semplicemente vive lontano da Biella e vuole un cd per ascoltare il rumore del torrente vicino casa sua”.

L’iniziativa, profondamente radicata tra le montagne biellesi, è però ripetibile anche altrove: “L’importante è la collaborazione con le persone che vivono sul posto. Siamo andati a registrare con guardaparchi, imprenditori tessili, artigiani..”.
A breve ci sarà anche un sito, un logo e inizierà un’attività di marketing per monetizzare il progetto, finora portato avanti a titolo volontario. Ted ha infatti uno studio di registrazione a casa e impiega tutto il suo tempo libero (lavora come fonico per un cantante) per registrare i suoni, le immagini e farne file audio e video. Ad Anna spetta il compito di collocare i markers su Google Maps e curare i contatti di lavoro.
E’ bellissimo ascoltare e vedere il video fatto solo di acqua e voci, una vera e propria performance artistica.
O quello che riproduce i suoni delle castagne, con le suggestive immagini di una intera giornata trascorsa nella piccola comunità di Bagneri, nella valle dell’Elvo: qui si pratica la battitura delle castagne, un evento unico a livello locale. Alla fine dell’autunno abitanti e volontari lavorano insieme per ottenere le “grolle”, castagne secche da conservare e consumare durante tutto l’inverno.
Poi, una volta al mese, Ted e Anna organizzano eventi artistici a tema, gli “Assaggi sonori”, in un locale di Biella: Rosso per i suoni dell’uomo e dei mestieri, Verde per la terra e le tradizioni, Azzurro per l’acqua, Bianco per lo sport e le attività all’aria aperta.
Ogni volta partecipano 100/150 persone e il successo è garantito: “Ogni ora facciamo ascoltare un quarto d’ora di suoni in filodiffusione – spiega Ted -, poi invitiamo associazioni o aziende che parlano delle loro attività”.
Nell’onda positiva che accompagna il progetto si stanno creando nuove collaborazioni, si scoprono tradizioni che rischiano di perdersi e tante altre strade si apriranno sicuramente.
Perché “il paesaggio sonoro è ciò che si ascolta quando la bocca è chiusa e le orecchie e la mente sono aperte“.
#atuttorecchie.
Li trovate sulla pagina Facebook “Identità sonore”.