Tempo d’estate, tempo di ovvietà e insulsaggini. Tempo di notizie estive interessanti come un protozoo paramecio ubriaco. E allora, come sopravvivere al profluvio di notizie pre-digerite, fermentate, cicliche che ci vengo propinate ad ogni più sospinto? Noi di b-hop non abbiamo la bacchetta magica, ma una cosa è certa: possiamo darvi qualche dritta!
1) Il premio letterario: estate che vai nuovo premio letterario che trovi. Nei borghi più piccoli, nei villaggi turistici, nei paesini del sole e della luna, d’estate si organizzano premi letterari. Ci sono quelli alla poesia in vernacolo e quelli al racconto di fantasia, quelli per romanzi d’appendice e quelli del saggio storico sui santoni dell’epoca di Gozer il Gozeriano. Ma tutti sono presentati dalla sciantosa del momento o dal fratello della cognata di un noto ex giornalista in pensione che conduce tutte le sere trasmissioni televisive in seconda serata. Il consiglio è: vestaglione di flanella, peroni ghiacciata, frittatone di cipolle e rutto libero!
2) L’omicidio e l’omicida: purtroppo l’estate è anche sole che picchia in testa. Ed è causa di esplosioni di violenza devastanti. Uno dei temi estivi preferiti da tigì, giornali, radio e chicchessia è il particolare scabroso, la macchia di sangue, il pruriginoso che circonda terribili fatti di violenza. Tutto viene azzerato allo stato di spettacolo macabro e sudicio. Nessun rispetto o pudore viene manifestato verso vittime e carnefici. Il consiglio è: aprite un bel libro, mettete un po’ di buona musica, e, soprattutto, dedicate un pensiero a tutti quelli che vi hanno donato un sorriso. E anche il vostro cuore sorriderà.
3) La coda di ferragosto: no, non si tratta di una coda di capelli ramati pre-raffaellita, o neanche di una buona e seducente coda d’aragosta alla catalana. La temibile coda di ferragosto è quella che si crea tutti gli anni, ovunque, sulle autostrade verso il mare e verso i monti come sulle strade panoramiche di collina. La coda è un mostro arroventato che sbuffa fumi raschianti su esacerbati e furenti turisti che vorrebbero tornare a casa. La coda è quella gorgone che tutti gli anni vede un povero giornalista dover realizzare il famoso servizio su di lei. La coda di ferragosto è uguale a se stessa tutti gli anni, e, senza pietà, ti beccherà. Salvo che nei giorni precedenti e successivi a ferragosto ci si chiuda in casa, sigillando i mezzi di comunicazione, dedicandosi al mezzopunto o a festose partite di scopone scientifico.. Oppure si riascolti anno dopo anno la stessa notizia registrata sulla coda ferragostana, così da viverla un paio di giorni prima ed assaporare lentamente il gusto della preveggenza.
4) La rassegna monografica del pittore, gloria locale: ma può essere anche la rassegna dei film dell’attore gloria locale, la rassegna antologica degli alunni della scuola del pittore gloria locale eccetera. Sono la gioia del redattore periferico, quello che suda tutte le camicie del suo cassetto per mandare in redazione un pezzo al giorno. Quello che in estate ingrassa 40 chili perché viene invitato a tutte le mostre e sagre paesane e siccome la tele, la radio, la stampa, sono ospiti da marchettare degnamente, viene sollazzato e farcito a più non posso. Finisce l’estate in coma diabetico e ipertensione. Ma ogni giorno che Iddio manda lui invia la sua bella mostra: interviste impossibili a parenti, amici e conoscenti dell’illustrissimo, quadri decantati e poesie brandite come capolavori danteschi. Se – se – avremo sorte di soffermarci sul lavoro triste di questo sventurato, ricordiamocelo: a Roccasecca dell’Altomonte ogni anno, in questo periodo c’è la Sagra dello struffolo al sugo di castrato con lumache piccanti al vino della casa, e l’anno prossimo bisogna assolutamente andarci.
5) La squadra del cuore in ritiro: nelle nostre conoscenze c’è sempre, anche dissimulato, il malato da masturbazione mentale calcistica. Quello che sa se il giocatore Yocopoco Mayoco, acquistato dalla Real Yokohama per quattordici milioni di euro, gioca meglio facendo la diagonale difensiva o nello schema 1-3-2-1-2-1-1 bis, paragrafo 11. Quello che vi invita a farvi ottocento chilometri di notte per andare in montagna a vedere il primo allenamento della squadra. Allora, quale migliore difesa attuare se non quella di accettare solo dopo aver letto insieme alcuni capitoli dell'”Ulysses” di Joyce, alternati in maniera casuale a una sequenza di canti bitonali della Mongolia superiore?
(per il seguito…a lunedì prossimo)