di Carla Chiuppi – Le erbe spontanee commestibili si prestano benissimo per tantissime ricette anche più semplici e meno impegnative: frittelle, frittate, zuppe, creme e contorni.
“Andar per erbe” era uso comune, la lunga esperienza e le competenze acquisite, rendevano questa operazione sicura e normale.
Noi dobbiamo fare molta attenzione, e se non abbiamo le conoscenze necessarie, meglio affidarci a qualche contadino di fiducia o provare a seguire un corso di raccolta delle erbe: una salutare passeggiata nel verde con menti esperte, può solo che allietare gli animi e farci ritrovare il giusto equilibrio.

Ecco alcun piccoli suggerimenti per la raccolta:
- non raccogliere erbe da aree protette.
- limitarsi a raccogliere la quantità di erbe che si pensa di consumare mantenendo la presenza di altre erbe della stessa specie raccolta per mantenere la capacità della pianta di riprodursi.
- raccogliere e utilizzare solo le erbe che si conoscono bene.
- evitare la raccolta di erbe lungo strade trafficate, in prossimità di zone industriali o antropizzate e soprattutto in campi dopo trattamenti chimici.
- non raccogliere piante in giornate fredde e piovose ma in giornate soleggiate, e comunque attendere che la rugiada sia evaporata dalla superficie della foglia per evitare il rischio di dilavare le sostanze della pianta.
- raccogliere le erbe in contenitori con aerazione per evitare fermentazioni
- raccogliere rispettando il tempo balsamico e la stagionalità delle erbe raccolte, costituito per la maggior parte delle erbe dalla fase antecedente la fioritura.
Il miglior modo per utilizzare le erbe spontanee e le erbe aromatiche è allo stato fresco.
Se alcune sempreverdi, quali il rosmarino, la salvia e il timo, possono essere raccolte nel corso di tutto l’anno (senza esagerare quando vi è il rischio di gelate, perché ne risentirebbero), le altre erbe possono essere essiccate e conservate per l’utilizzo “fuori stagione”
La raccolta delle foglie fresche va effettuata in un giorno asciutto, dopo l’evaporazione della rugiada, al culmine della maturazione per avere la massima concentrazione di elementi attivi.
Molte erbe si raccolgono all’inizio dell’estate, prima della fioritura (foglie) o durante la stessa (parti aeree, scorza, fiori/cime fiorite) tra queste: camomilla, finocchio, issopo, menta, ortica, prezzemolo, salvia , tarassaco, borragine.

Altre invece vanno raccolte in tarda estate, in piena fioritura (maggiorana, malva, timo). I semi maturi e le radici si raccolgono in genere in autunno.
I fiori da essiccare si recidono nel momento del massimo sviluppo, aperti e ben asciutti.
- Eliminate i gambi, puliteli bene con una pezzuola, soffiateci sopra, adagiateli su un vassoio rivestito di carta e lasciateli seccare in un posto areato, riparato, meglio se al buio, tra 20 e 32° C, girandoli ogni due tre giorni soprattutto all’inizio.
- I rametti con foglie e frutti, riuniti in mazzetti a testa in giù, ponendoci sotto una scatola o un foglio per raccogliere i semi che, seccandosi, cadono. Occorrono circa 20 giorni per la completa essiccazione.
- Le radici, pulite e tagliate a pezzettini, si pongono al forno a 60°, girandole spesso, per circa 3 ore. Una volta essiccati, fiori, foglie, semi e radici si conservano in barattoli di vetro.
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